Massimiliano Badiali
La Macchina rappresentata, nell’opera di Biagi, l’oggetto simbolico della cifra della modernità. Il pittore sembra animare la macchina di vitalità, caricarla di un realialismo a tratti fotografico, a tratti magico.onirico: sembra sentire la macchina come un essere vivente anzi addirittura senziente, dotata di personalità. Viceversa scompaiono gli esseri viventi, che divengono forse loro stessi impersonati in ingranaggi e meccanismianimati. Assistiamo a un paesaggio meccanizzato e alla metamorfosi dell’uomo in macchina. Come per i futuristi, la macchina non è vista sotto l’aspetto utilitaristico ed economico, ma piuttosto come creatura dell’immaginazione inventiva, a sua volta creatrice di percezioni e di nuove immagini. L’esaltazione della macchina diventauna sorta di religione: la macchina si trasforma nel mezzo e nel fine della creatività artistica e della sensibilità estetica. La macchina diventa, nell’opera di Biagi, una metafora dell’esistenza ed offre l’illusione di un fondamento concreto e oggettivo in una visione del mondo per molti aspetti astratta, delirante e irrazionale.
Prof. Massimiliano Badiali
Fondatore del Labirintismo
www.massimilianobadiali.it